Questo luogo
è duro da abitare, ostile da vivere, coraggioso nel resistere.
Altro che un
pelo sullo stomaco, altro che Sud del mondo.
Che sciocchi gli uomini che
credono serva andare dall'altra parte del mondo per esperire uno modo di vita Altro rispetto a quello che hanno vissuto.
Che perdite ha l’uomo quando crede
che sia davvero necessario ritrovarsi mischiato in una cultura Altra, un altro
colore, un altro credo che non sia il suo stesso.
Sono
arrivata qui, in questo posto che di certo non è abbandonato da Dio.
Dio non
si è fermato mai nemmeno ad Eboli ma ha spaziato oltre il tempo per
essere da sempre e per sempre Uno Infinito ed Infinito Uno.
Nel per sempre esiste questo momento che è
già passato e che con fatica cerca di tenermi qui, presente a me stessa.
Eppure parlano i fiori quando sbocciano ed i bruchi quando, in una
lenta metamorfosi, spiegano le ali e si animano a farfalla.
Eppure il
vento soffia, la pioggia cade, la terra dona i frutti, il fuoco scalda, la
legna brucia, il fiume scorre, il sole sorge.
Si, è il sole che compie questa
azione del sorgere e tramontare ogni giorno, del nascere e morire per darci
ancora una possibilità di vedere.
Io qui sono
arrivata, credo accompagnata da mani molto più sagge e molto più vecchie delle
mie. Accompagnata dalla vita stessa che in me si continua a manifestare volendo
tenere accesa quella fiamma che mi anima, che mi percorre, che anela all’Uno.
Qui io son
arrivata e se vedo il mio tracciato vedo un sentiero che mi ha preparata ad
arrivare proprio qui.
19 Febbraio 2015, campagna tra Beano e Codroipo
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