venerdì 13 marzo 2015

Hic et Nunc

Questo luogo è duro da abitare, ostile da vivere, coraggioso nel resistere. 
Altro che un pelo sullo stomaco, altro che Sud del mondo.

Che sciocchi gli uomini che credono serva andare dall'altra parte del mondo per esperire uno modo di vita Altro rispetto a quello che hanno vissuto. 
Che perdite ha l’uomo quando crede che sia davvero necessario ritrovarsi mischiato in una cultura Altra, un altro colore, un altro credo che non sia il suo stesso.

Sono arrivata qui, in questo posto che di certo non è abbandonato da Dio. 
Dio non si è fermato mai nemmeno ad Eboli ma ha spaziato oltre il tempo per essere da sempre e per sempre Uno Infinito ed Infinito Uno. 
Nel per sempre esiste questo momento che è già passato e che con fatica cerca di tenermi qui, presente a me stessa. 
Eppure parlano i fiori quando sbocciano ed i bruchi quando, in una lenta metamorfosi, spiegano le ali e si animano a farfalla.
Eppure il vento soffia, la pioggia cade, la terra dona i frutti, il fuoco scalda, la legna brucia, il fiume scorre, il sole sorge. 
Si, è il sole che compie questa azione del sorgere e tramontare ogni giorno, del nascere e morire per darci ancora una possibilità di vedere.

Io qui sono arrivata, credo accompagnata da mani molto più sagge e molto più vecchie delle mie. Accompagnata dalla vita stessa che in me si continua a manifestare volendo tenere accesa quella fiamma che mi anima, che mi percorre, che anela all’Uno.

Qui io son arrivata e se vedo il mio tracciato vedo un sentiero che mi ha preparata ad arrivare proprio qui.



19 Febbraio 2015, campagna tra Beano e Codroipo

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