ISCOS, GIORNATA MONDIALE PER IL LAVORO DIGNITOSO
<<Incentivare una crescita economica
duratura,
inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro
dignitoso per tutti>>, è l’ottavo obiettivo della neonata Agenda 2030. Durante
l'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel settembre 2015, il lavoro
dignitoso e i quattro pilastri dello stesso -
creazione di occupazione, protezione sociale, diritti sul lavoro, e il
dialogo sociale - sono diventati elementi integranti per lo sviluppo
sostenibile. L’obiettivo citato chiama ad un’occupazione piena e produttiva e
al lavoro dignitoso: viene così disegnato il settore chiave di impegno per
l'OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) ed i suoi componenti.
Un imperativo aderente al messaggio di cui
la Confederazione Internazionale dei Sindacati (ITUC-CSI) si fa promotrice e portavoce
dal 2008.Per il nono anno infatti verrà celebrata la“Giornata Mondiale per il
Lavoro Dignitoso” la cui proposta consiste nel porre al centro delle politiche
nazionali e europee il decent work
come modus operandi per superare
l’indigenza ed accogliere democrazia ed equità.
I promotori della giornata, che si celebra il 7
ottobre, asseriscono che il lavoro dignitoso deve essere la condizione centrale
per lo sviluppo economico . Questo è
il sentimento comune ai sindacati in ogni parte del mondo, i
quali lavorano per promuovere il “lavoro produttivo liberamente scelto da donne
e uomini, in condizioni di libertà, eguaglianza, sicurezza e dignità”, come lo
ha definito l’OIL. È per questo che si terranno iniziative di ogni tipo, in
molti paesi del mondo.
Tra le diverse iniziative previste in
Italia segnaliamo il seminario formativopromosso congiuntamente da ISCOS (Istituto Sindacale per la Cooperazione
allo Sviluppo), ANOLF (Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere) e il Dipartimento
delle Politiche Europee e Internazionali di USR
CISL Piemonte, Lombardia,Emilia-Romagna eMarche.Creazione di
occupazione, protezione sociale, diritti sul lavoro, e dialogo sociale: alla luce di questi quattro
contenuti, sui quali si fonda il concetto di ‘lavoro dignitoso’, il seminario proposto
vedrà - nella
cornice torinese - una tre giorni intitolata “Corso Attivisti internazionali”. Oltre
agli operatori e ai responsabili degli organi promotori, saranno protagonisti anche i dirigenti sindacali della CISL e i
volontari delle regioni coinvolte che costituiranno la parte pulsante delseminario.
Quello che viene proposto è un
approfondimento su alcune tematiche odierne delle politiche internazionali,
proprie della società civile. Qual è il terreno fertile per una collaborazione
tra imprese socialmente responsabi, ONG e sindacato? Come si potrà gestire
l’internazionalizzazione delle imprese italiane? E utile la loro partecipazione
ai progetti di cooperazione internazionale? A queste domande si cercherà di
rispondere nella prima giornata, ove verrà trattato il “ruolo delle imprese private
nella crescita economica e sociale nei Paesi in Via di Sviluppo" con esperti e relatori
esterni alla CISL, per avere una cartina di tornasole sul ruolo prioritario del
sindacato.
Si porrà poi
il focus sulle quelle che sono le maggiori cause che sono al’origine delle
migrazioni che costringono sempre di più
le popolazioni a spostarsi, se non a fuggire, dai luoghi di origine. Come
prevengono e come rispondono i governi nazionali e l’Unione Europea? Quali sono
le politiche di cooperazione internazionale che adottano in relazione ai paesi
altri? Si avrà modo di discuterne durante la seconda giornata:“L’evoluzione del fenomeno
migratorio nel mondo globalizzato. La sfida di una ‘emergenza strutturale’ ".
La
giornata del 7 ottobre costituirà la punta ed il completamento della tre giorni
di seminario formativo, proprio in occasione della “Giornata Internazionale per il Lavoro Dignitoso”. La tavola rotonda prevista porterà alla luce
un lavoro di elaborazione e di restituzione dei punti critici emerse nelle
giornate precedenti. Avrà luogo quindi uno scambio/dibattito pubblico in cui si
invita alla partecipazione. Se ritenuto opportuno, ci si potrà unire alla voce dei
lavoratori di tutto il mondo che hanno espresso «la loro
protesta contro i risultati di due decenni di deregulation, che hanno causato crescente insicurezza e
ineguaglianza nonché una spirale al ribasso della competizione globale che ha
messo i profitti dinanzi ai diritti fondamentali delle persone», come ricorda
il direttore generale dell’OIL, GuyRyder.
La forbice della globalizzazione e della povertà sono
aumentate e con esse la richiesta di veder riconosciuto il lavoro dignitoso. il
lavoro dignitoso rigurda il diritto ad
un reddito equo, alle pari opportunità e di trattamento tra uomini e donne, alla
sicurezza sul lavoro, alla protezione sociale per le famiglie.
Marzia
Risucci
7 ottobre 2016, Speciale Sistema Servizi Avvenire
7 ottobre 2016, Speciale Sistema Servizi Avvenire
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